uomo confuso tra medicine e parti dell'apparato digestivo dolenti

Inibitori pompa protonica. Cosa sono, a cosa servono e quali sono i rischi accertati

Gli inibitori di pompa protonica (PPI) sono i farmaci più utilizzati per il reflusso gastrico.

Nel mondo centinaia di milioni di persone utilizzano quotidianamente omeprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo e il resto di inibitori di pompa protonica con un giro di affari enorme.

In questo articolo troverai tutte le informazioni relative agli inibitori di pompa protonica e al loro utilizzo per il reflusso gastrico.

Potrai verificare tu stesso seguendo la lettura:

  • che i farmaci inibitori della pompa protonica non sono un rimedio risolutivo per il reflusso gastroesofageo (GERD);
  • che hanno dimostrato di avere effetti collaterali e complicazione notevoli, molto oltre rispetto quelli comunemente indicati. Inoltre, una vasta documentazione scientifica, a dimostrazione che utilizzare gli inibitori di pompa protonica, se non per il tempo minore possibile e nei casi indispensabili e sotto stretto controllo medico, può rivelarsi molto pericoloso.

Come puoi verificare in questo link, anche l'agenzia Italiana del farmaco, mette in guardia da un utilizzo eccessivo degli inibitori di pompa protonica.

Per tali motivi è necessario ed è urgente individuare e mettere in atto strategie efficaci e sicure in grado di risolvere il reflusso e la gastrite attraverso un percorso naturale.

Un percorso che consideri le cause e le esigenze specifiche di ognuno, come illustrato a seguire nell'articolo.

Io stesso, prima che utilizzasi un efficace sistema di riequilibrio digestivo, ho utilizzato gli inibitori di pompa protonica ed ahimè ho sperimentato sulla mia pelle i pesanti effetti collaterali di queste medicine anche chiamati "gastroprotettori".

Vale la pena leggere tutto l'articolo, anche se non è breve, troverai informazioni scientifiche documentate che sono determinanti per ciò che conta di più .. LA SALUTE!.

Ecco i risultati di 4 studi scientifici omeprazolo e il resto di inibitori di pompa protonica:

  1. Questo studio (1) dimostra che il reflusso gastrico notturno continua ad essere presente anche nei pazienti trattati con inibitori di pompa protonica
  2. Questo studio (2) dimostra che ambiare alcuni aspetti dello stile di vita è sufficiente per diminuire il reflusso gastrico.
  3. Questo studio (3) mette in luce che la terapia tradizionale (inibitori di pompa protonica) ha dei rischi elevati ed è pertanto è necessario cercare altri rimedi naturali per il reflusso. Inoltre dimostra che solamente variando la disposizione dei pasti il reflusso migliora notevolmente.

Quindi è vero che se si conoscono i segreti di un'alimentazione adeguata e conforme alle personali esigenze il reflusso gastrico non solo può essere diminuito ma può essere eliminato definitivamente.

Questa è stata anche la mia esperienza, quando ho individuato ed applicato una efficace strategia naturale ho eliminato per sempre il reflusso e qualsiasi farmaco.

  1. Ti presento questo ulteriore e impressionante studio (4) che parla degli effetti collaterali causati dall'utilizzo degli inibitori di pompa protonica.
    cuore affaticato

Il dott. John Cooke e colleghi del Houston Methodist Research Institute in relazione allo studio in questione dice:

"l’esposizione continua agli antiacidi (inibitori di pompa protonica) accelera l’invecchiamento biologico delle cellule umane che rivestono l’interno dei vasi sanguigni.

Il dott. Cooke Afferma: Quando abbiamo esposto per un periodo di tempo le cellule endoteliali umane a questi inibitori della pompa protonica abbiamo osservato un invecchiamento accelerato di queste cellule."

I ricercatori sospettano che dietro all'aumento del rischio di attacco cardiaco, insufficienza renale e demenza osservato negli utilizzatori degli inibitori di pompa protonica, vi sia questo meccanismo.

Nel video una intervista fatta dal portale Medicina e informazione al prof. Antonio Gasbarrini Ordinario di Medicina Interna e gastroenterologia presso l'Università Cattolica e primario al Policlinico Gemelli di Roma.

Il prof Gasbarrini parlando di gastrite dice:

“Non so perché non ho mai capito perché nell'immaginario delle persone prendere un antiacido o un inibitore di pompa protonica è qualche cosa che fa bene. Non è vero!. Assolutamente non è vero ,l’acido gastrico è assolutamente fondamentale per far partire il processo digestivo.

Se non avessimo l’acido gastrico non saremmo in grado di cominciare a degradare staccare dalle fibre proteine lipidi e carboidrati, per cui pensare di bloccare l’acido gastrico con un inibitore di pompa per un periodo di tempo prolungato e pensare che questo non abbia degli effetti collaterali è una follia.

Calcolate che l’acido gastrico tra le mille azioni che ha c’è anche quella di determinare il primo processo di sterilizzazione del cibo. Tutte le volte che noi mangiamo qualcosa o che tocchiamo qualcosa ingeriamo batteri patogeni miceti virus nell'apparato digerente. L’acido gastrico è fondamentale anche per dare una forma di sterilità oltre che per favorire un buon processo digestivo.

Calcolate che se non avessimo l’acido gastrico tanti macro allergeni presenti nel cibo, sostanze potenzialmente in grato di slatentizzare un allergia non sarebbe degradate e spezzate.”

FONTE: https://www.youtube.com/watch?v=EP7CNbWOH6U

Quello che dice il prof. Gasbarrini oltre che basato su fatti scientifici, è anche naturale ed è pertanto logico. Le naturale fisiologia digestiva, oltre che il buon senso, dovrebbero guidare le scelte dei medici e dei pazienti.

Cercare la soluzione veloce con la chimica ad un problema come il reflusso, che può essere risolto con alimentazione adeguata e stile di vita è la strada apparentemente più efficace nell'immediato ma non è di sicuro la scelta più benefica.

Cosa ci serve sapere per eliminare il reflusso gastrico?

Leggi un documento con 3 TEST casalinghi utili per valutare le condizioni del tuo stomaco e 2 studi scientifici determinanti per individuare la dieta più adatta al tuo stato di salute e risolvere il reflusso definitivamente 

Bene, dopo questa importante premessa, cominciamo dal principio cercando di capire veramente cosa sono gli inibitori di pompa e come agiscono. Inoltre ti renderai conto per quale motivo le aziende farmaceutiche , pur consapevoli dei rischi emersi dagli studi ,continuano a promuovere l’uso di questi farmaci.

Inibitori di Pompa Protonica: quali sono e qual'è il giro d’affari.

molecole degli inibitori di pompa proonica

Quali sono i farmaci oltre l'omeprazolo e il pantoprazolo facenti parte della famiglia degli inibitori di pompa protonica?

Elenco dei farmaci(fonte Wikipedia) :

  • Omeprazolo disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 10 mg e da 20 mg, dal 2002;
  • Lansoprazolo disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 15 mg e da 30 mg, dal 2007;
  • Esomeprazolo nei dosaggi da 10 mg in bustina come granulato gastro resistente per sospensione orale, da 20 mg e da 40 mg come compresse in blister; disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 20 mg e da 40 mg, dal 2011;
  • Pantoprazolo disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 20 mg e da 40 mg, dal 2009;
  • Rabeprazolo sodico disponibile sotto forma di medicinale generico, generalmente in capsule da 10 mg e da 20 mg, dal 2012;
  • Tenatoprazolo Molecola caratterizzata da un'emivita molto lunga, ancora in fase di studio clinico.

I nomi commerciali degli inibitori di pompa protonica possono essere quelli originale dell’azienda che ha brevettato la molecola o i generici per le molecole in cui è scaduto il brevetto.

Quale è il giro di affari prodotto dagli inibitori di pompa protonica?

Dalla loro prima approvazione nel 1988, gli inibitori della pompa protonica hanno raggiunto un'estrema popolarità.

Questi farmaci sono infatti tra i farmaci più prescritti nel mondo e ogni anno il numero di persone che le utilizza cresce. Nel 2013, i primi dieci inibitori della pompa protonica hanno prodotto ricavi per più di 8,5 miliardi di dollari alle aziende farmaceutiche .(5)

Oggi i pazienti nel mondo spendono più soldi solo su un’altra classe di farmaci le statine, utilizzate per abbassare i livelli di colesterolo.

E in Italia come vanno le cose? Anche da noi i protettori sono i farmaci maggiormente prescritti e venduti.

Tra i primi 10 farmaci venduti in Italia ben 4 sono inibitori di pompa protonica (pantoprazolo, lansoprazolo, omeprazolo, esomeprazolo)

Possiamo comprendere facilmente che l’interesse della aziende farmaceutiche è quello di continuare a vendere questi farmaci visti i guadagni enormi e non può essere quello di promuovere la risoluzione del reflusso con un percorso naturale.

grafico aumento malattie croniche

Nel grafico sopra si evince come le malattie croniche negli Stati Uniti ma anche in Europa stanno aumentando continuamente.

Ma perché abbiamo bisogno di cosi tanti farmaci? Davvero siamo in preda ad un epidemia di malattie croniche e digestive incontrollabili?

E’ naturale porsi le domande:

  • Come facevano le persone a vivere prima dell’invenzione degli inibitori di pompa protonica?
  • Stavano peggio o meglio a livello digestivo?
  • Forse stiamo sbagliando qualcosa di molto importante a livello di stile di vita e nella maniera in cui ci curiamo?

Nel resto dell'articolo ci occuperemo anche di questo. Analizziamo cominciamo ad approfondire le caratteristiche e tutti gli effetti collaterali collegati all'utilizzo degli inibitori di pompa protonica.

Inibitori di pompa protonica meccanismo d’azione, indicazioni e interazioni.

meccaniscmo d'azione

Inibitori di pompa protonica: meccanismo d’azione.

Adesso cerco di spiegarti in modo semplice (per quanto possibile) come funzionano questi farmaci:

  • Gli inibitori di pompa si legano alle cellule parietali gastriche in maniera da generare una prolungata inibizione della produzione dell’acido cloridrico. (7)
  • I PPI si legano in maniera irreversibile all'enzima H+/K+ATPasi (pompa protonica), fase finale per la produzione dell’acido cloridrico.
  • Bloccano la secrezione di ioni idrogeno, che si combinano con gli ioni cloruro nello stomaco per formare l’acido gastrico.
  • Gli inibitori di pompa protonica, inibiscono sia la produzione basale che l'acido gastrico stimolato dalla digestione.

Lo stomaco è predisposto per arrivare ad un ph acido anche di (1.5 -2) mentre con gli inibitori di pompa il ph diventa pressoché neutro sconvolgendo quello che la natura ha predisposto per ottenere una normale e sana digestione. La durata dell'inibizione dell'acido cloridrico dovuta agli inibitori di pompa è di circa 24/48 ore, successivamente la secrezione acida viene ripristinata, per tale motivazione si somministrano quotidianamente.

Le diverse molecole omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo etc. hanno una efficacia similare ma possono differire le interazioni, il tempo di assorbimento e il dosaggio necessario per garantire l’effetto antiacido (8).

immagine cane che si morde la coda

Gli antiacidi e in particolari gli inibitori di pompa creano un circolo negativo: “il cane che si morde la coda”. Ecco perché.

Queste molecole agiscono inibendo la secrezione di acido cloridrico lo stomaco risponde alla riduzione artificiale di acido con l’aumento della gastrina come reazione compensativa.

La gastrina è un ormone che si eleva nel sangue quando lo stomaco produce una quantità di acido cloridrico insufficiente ad una digestione completa, la gastrina ha infatti la funzione di stimolare la cellula parietale gastrica a produrre più acido.

L'ipergastrinemia, condizione di tutti i consumatori di inibitori di pompa è una condizione di salute potenzialmente molto pericolosa.

Questo studio (9) mette in evidenza che l’'inibizione della secrezione di acido cloridrico indotta dagli inibitori di pompa provoca l'ipocloridria iatrogenica e l'ipergastrinaemia, che possono determinare l'ipertrofia delle cellule parietali, esponendo i pazienti a ipersecrezione di acido di rimbalzo.

In pratica alla sospensione dei farmaci si ha una iper produzione di acido che acutizza i sintomi e ci “obbliga” a continuare ad assumere gli antiacidi, una sorta di effetto negativo CHE CI RENDE DIPENDENTI.

Lo studio conclude dicendo che si ritiene che questo fenomeno possa essere responsabile della mancata interruzione della farmacoterapia con gli inibitori di pompa protonica e del loro uso eccessivo.

Quindi ecco il cane che si morde la coda. Gli inibitori di pompa riducono l'acido cloridrico ed il corpo risponde con l'aumento della gastrina, nel tentativo di riportare l’equilibrio e produrre la quantità di acido necessaria ad una completa digestione.

Se si studia la naturale fisiologia digestiva si comprende quando sia importante l’acido cloridrico.

Infatti senza una quantità sufficiente di acido cloridrico le proteine, i minerali e le vitamine non possono essere digerite ed assimilate in maniera completa.

L'intestino quando arrivano proteine non digerite non le riconosce e le attacca attivando il sistema immunitario, questa lotta spesso sta alla base della permeabilità intestinale, delle malattie autoimmuni e infiammatorie.

elenco malattie dovute alla permeabilità intestinale

L'acido cloridrico è anche indispensabile per trasformare alcuni enzimi come il pepsinogeno che attraverso l'acido si attiva e diventa pepsina che è un enzima necessario a scomporre le proteine. Senza pepsina a sufficienza la digestione diventa più lenta e si affatica il pancreas che per compensare la mancata digestione all'interno dello stomaco deve produrre più enzimi (9.1).

Inoltre il cibo senza acido cloridrico a sufficienza non può essere adeguatamente sterilizzato, come descritto in questo studio (10), con la conseguenza che passano negli intestini virus e batteri che normalmente sarebbero disintegrati dall'acido gastrico.

NOTA: Uno studio (11) mette in guardia dall'uso degli inibitori di pompa protonica nei pazienti con infezioni di helicobacter pylori, poiché ipergastrinemia associata all'infezione di helicobacter pylori aumenta il rischio di tumori gastrici.

pettine con nodo

ATTENZIONE SE NON RISOLTI “I NODI TORNANO SEMPRE AL PETTINE” SOPRATTUTTO SE RIGUARDANO LA SALUTE.

Infatti a peggiorare la situazione vi è il fatto che il cibo cosiddetto spazzatura e le combinazioni di cibo pesanti da digerire sono quelle che creano maggiore reflusso e allo stesso tempo sono quelle che richiedono maggiori quantità di acido cloridrico per essere digerite sufficientemente.

Utilizzando gli inibitori di pompa non percepiamo il bruciore, crediamo di stare meglio e ci “possiamo permettere” di continuare ad alimentarci male e in maniera inadatta al nostro organismo peggiorando pertanto l’infiammazione alla base del reflusso stesso.

Quando assumiamo antiacidi inizialmente crediamo di stare meglio. La verità è che "grazie" al farmaco non ci sentiamo obbligati a cercare ed applicare le modifiche all'alimentazione necessarie per risolvere i problemi digestivi.

Cosi continuando a causa delle continue digestioni incomplete e indebolite dalla carenza di acido naturale continuiamo a danneggiare ulteriormente non solo lo stomaco e l’intestino ma l’intero organismo per i meccanici già descritti e per gli altri che vedremo in seguito.

La natura non fa errori, noi uomini abbiamo la capacità di stravolgere un normale processo naturale con le nostre abitudini spesso insensate e poi tentiamo di compensare aggiungendo farmaci totalmente innaturali che alterano ulteriormente l’equilibrio già precario.

La verità è che il reflusso non dipende da un eccesso di acidità ma da altri fattori, che vedremo meglio in seguito, e che la sensazione di acidità eccessiva è solo un sintomo dello squilibrio interno

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immagine uomo con stomaco in fiamme per gastrite

Indicazioni per cui sono prescritti gli inibitori di pompa protonica:

  • Malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD)
  • Ulcera peptica
  • Eradicazione Helicobacter pylori (in combinazione con amoxicillina e claritromicina)
  • Gastrite e dispepsia (dove il sintomo principale è un dolore bruciore epigastrico)
  • Sclerodermia
  • Profilassi per i pazienti ad alto rischio di ulcerazione peptica indotta da farmaci antinfiammatori (acido aceti salicilico , fans, etc).
  • Sindrome di Zollinger-Ellison

NOTA: questa non è una lista esaustiva.

Interazioni degli inibitori di pompa protonica

Interazioni:

  • Omeprazolo,lansoprazolo e rabeprazolo interferiscono con la digossina,
  • Omeprazolo e lansoprazolo interferiscono con warfarin
  • Omerpazolo, lansoprazolo, esomeprazolo interferiscono con carbazepina
  • Omeprazolo e esomeprazolo interferiscono con diazepam
  • Omeprazolo, lansoprazolo e esomeprazolo interferiscono con fenitoina
  • Omeprazolo e lansoprazolo interferiscono con i contraccettivi
  • Omeprazolo e esompeprazolo compete con il clopidogrel.

Riferimenti scientifici : (12)

STOMACO PIENO DI MEDICINE

Gli inibitori di pompa protonica sono davvero efficaci e sicuri?

L’agenzia Italiana del farmaco, come precedentemente detto, ha pubblicato una nota relativamente l’utilizzo degli inibitori di pompa protonica il 25 gennaio 2016, con lo scopo di mettere in evidenza i pericoli e gli effetti collaterali, troppo spesso sottostimati, di un utilizzo inappropriato degli inibitori di pompa protonica.

Nella nota dell’agenzia è presente il seguente messaggio:

“Effetti avversi associati all'uso di inibitori di pompa protonica uno studio pubblicato su JAMA

In un recente articolo pubblicato su JAMA Internal Medicine alcuni ricercatori statunitensi riportano i dati sugli effetti negativi dell’uso, spesso eccessivo, degli inibitori di pompa protonica, largamente impiegati negli USA (ma anche in Italia, come rilevano i dati OsMed) per il trattamento della dispepsia e per la prevenzione del sanguinamento gastrointestinale nei pazienti cui è prescritta una terapia antiaggregante.

Gli studiosi, sulla scia di precedenti analisi effettuate già a partire dal 2010 nell'ambito degli approfondimenti “Less is More” della rivista scientifica, hanno condotto una serie di revisioni sistematiche portando ulteriori elementi a supporto della tesi di una sovra-prescrizione dei PPI, nella convinzione errata che tali medicinali comportino scarsi effetti collaterali.

In realtà, molteplici studi osservazionali di alta qualità hanno documentato probabili nessi causali con l’uso di PPI e reazioni avverse, fra cui aumento di malattie renali acute e croniche; fratture; ipomagnesemia, infezioni da Clostridium difficile, polmonite e rischio cardiovascolare.

E’ quindi importante – concludono gli autori - prestare molta attenzione nella prescrizione di PPI nei pazienti ad alto rischio per una di queste condizioni. In tutti i pazienti e specialmente in quelli che utilizzano dosi elevate di inibitori di pompa devono essere monitorati i livelli di creatinina sierica e di magnesio, vista l'associazione con l’insorgere di malattie renali e bassi livelli di magnesio.

In generale, si raccomanda di discutere sempre con il proprio medico potenziali rischi e benefici del trattamento e la possibilità di ricorrere ad alternative terapeutiche valide, insieme a modifiche dello stile di vita”. Link alla pagina dell’agenzia. Link allo studio su JAMA Internal Medicine

Il reflusso è un segnale di qualcosa che non sta funzionando e che va riequilibrato con pratiche naturali ed attraverso lo stile di vita NON CON I FARMACI. Questa è stata la mia esperienza, quando ho applicato un percorso naturale ben studiato ho risolto definitivamente il reflusso gastrico ed eliminato ogni farmaco.

Gli antiacidi non eliminando i fattori che producono il reflusso, hanno molti effetti collaterali e devono essere assunti a vita.

IMMAGINE UOMO CON UN FARMACO IN MANO CONFUSO

Effetti collaterali degli inibitori di pompa protonica

Ci sono ormai decine di ricerche scientifiche e ogni mese si aggiungono nuove studi che dimostrano che questi farmaci hanno molti e seri e spesso sorprendenti effetti collaterali.

A seguire un elenco degli effetti collaterali degli inibitori di pompa protonica, con le fonti scientifiche di riferimento.

  • pubblicazione (13) che correla l'utilizzo di inibitori di pompa protonica e demenza (danni al cervello e al sistema nervoso). Un ulteriore articolo (14) che relazione l’aumentata demenza degli anziani e gli inibitori di pompa;
  • pubblicazioni (15) (16) che correla l'utilizzo di inibitori di pompa protonica con calcificazione delle arterie e insufficienza renale cronica e nefrite interstiziale.

Il prof. Benjamin Lazarus della Johns Hopkins University, successivamente al suo (17) studio relativo l’utilizzo degli inibitori di pompa e le malattie renale ha affermato che l'utilizzo di inibitori della pompa protonica è risultato associato a un aumento del 50% del rischio di nefropatia cronica rispetto al non uso.

L’ autore senior dello studio (riportato in Italiano (18)), il Dr Ziyad Al-Aly, un nefrologo del VA Saint Louis Health Care nel Missouri, afferma che gli inibitori di pompa aumentano del 28% la probabilità di malattia renale cronica e sottolinea l’importanza di utilizzare questi farmaci solo quando è strettamente necessario, limitando la durata di utilizzo al più breve tempo possibile.

UOMO CON INFARTO
  • pubblicazione(19) correla l'utilizzo degli inibitori di pompa protonica e infarto. Nicholas Leeper delle Divisioni di medicina cardiovascolare e chirurgia vascolare alla Stanford University in California, coordinatore di uno studio pubblicato su PLoSOne afferma: « i risultati confermano l'ipotesi che tra i pazienti con reflusso gastroesofageo, l'esposizione a inibitori di pompa protonica si lega a un aumento del 16% del rischio di infarto miocardico.
  • pubblicazione (20) che illustra un meccanismo tramite il quale gli inibitori di pompa protonica agiscono nelle cellule in maniera tale che ne accelerano l’invecchiamento con conseguente aumento di rischio di problemi renali, cardiaci e neurologici;
  • pubblicazione (21) che illustra l'ipotesi che molti degli effetti negativi dovuti agli inibitori di pompa (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo) siano causati da un'immunità sistematicamente compromessa, frutto di inibizione degli enzimi lisosomiali.

L'autore dell'articolo spiega che questo meccanismo può spiegare l'aumentata incidenza di tumori e delle malattie infettive tra gli utenti degli antiacidi ed esprime preoccupazione per un uso eccessivo.

  • pubblicazione (22) che correla l'utilizzo degli inibitori di pompa protonica con una diminuita produzione di ossido nitrico. L'ossido nitrico è un componente fondamentale per la normale funzionalità del sistema circolatorio, una carenza favorisce le malattie cardiache e circolatorie;
  • pubblicazioni(23) (24) (24) che mette in relazione l'utilizzo degli inibitori di pompa protonica e alcuni tumori in particolari a livello allo stomaco, al pancreas e di tumori periampollari;
  • pubblicazione (27) che correla l'utilizzo dei farmaci inibitori di pompa (omeprazolo, pantoprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo e rabeprazolo) con malattie muscolari (miopatia);
  • pubblicazioni (28) (29) (30) che correla l'utilizzo di come gli inibitori di pompa protonica e allergie ed intolleranze alimentari.
  • La permeabilità intestinale è un problema di salute che come il reflusso negli ultimi anni è sempre più in espansione tra la popolazione. Le proteine non totalmente digerite conseguentemente alla ridotta produzione di acido gastrico e il cibo non totalmente disinfettato dai patogeni sono trai i motivi alla base delle permeabilità intestinale.
  • pubblicazione (31) che correla l'utilizzo di inibitori di pompa protonica e fratture e indebolimento delle ossa;
  • pubblicazioni (32)(33) che correla l'utilizzo degli inibitori di pompa protonica con ridotto assorbimento di vitamine essenziali (vit c e b.12), minerali essenziali (ferro, magnesio, calcio etc).

Le carenze alimentari hanno molte conseguenze sulla salute in generale tra cui :

  • aumentando dell'osteoporosi, fratture
  • anemia per carenza di ferro e vit b 12
  • ipomagnesia per carenza di magnesio
  • debolezza immunitaria

Le carenze alimentari è risaputo che favoriscono l’invecchiamento oltre che indebolimento generale del corpo e la predisposizione alle malattie.

  • pubblicazione (34) che correla l'utilizzo di gli inibitori di pompa protonica e infezioni intestinali con conseguente alterazione del microbioma intestinale. Ormai è accertato che dall'equilibrio del microbioma dipende buona parte della salute e allo stesso tempo che da un microbioma danneggiato dipendono buona parte delle malattie.
  • pubblicazione che correla l'assunzione di inibitori di pompa protonica a permeabilità intestinale (34.1) (34.2)

La permeabilità intestinale è relazionata come relazione questa ricerca (34.3) è la fonte di innumerevoli problemi di salute tra cui:

  • artriti
  • diabete
  • obesità
  • tossicosi epatica
  • celiachia e altre malattie autoimmuni;
  • pubblicazione che (35) dimostra come gli antiacidi utilizzati ormai anche nei lattanti, siano connessi con infezioni intestinali nei bambini;
  • pubblicazione (26) che correla l'utilizzo di gli inibitori di pompa protonica e infezione da candida
    intestino con infezione da candida
    (la candida in eccesso intossica e danneggia l’intestino produce permeabilità intestinale e moltissime altre conseguenze);
  • una pubblicazione(36) dove vengono analizzati molti studi e vengono riassunti alcuni degli effetti collaterali delle diverse molecole facenti parti gli inibitori di pompa (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo) tra cui problemi muscolari, al fegato, alla pelle;
  • pubblicazioni (37) (38) che dimostrano come gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo) siano connessi con sindrome intestino irritabile(IBS) e SIBO, caratterizzato da eccessiva crescita batterica e infezioni croniche dell’intestino tenue;

Questo studio (39) dimostra che la SIBO è stata rilevata nel 50% dei pazienti che utilizzano inibitori di pompa

  • pubblicazioni (40) (41) che dimostrano come gli inibitori di pompa protonica sono connessi con infezioni, anche gravi, da Clostridium difficile, questa infezione in paziente anziani o indeboliti può portare anche alla morte;
  • pubblicazione (41.1) che correla l'utilizzo degli inibitori di pompa protonica e diminuzione della fertilità degli uomini. Evidenzia che successivamente all'utilizzo degli IPP il liquido seminale ha un declino della qualità.
  • articolo sul portale farmaco vigilanza che correla alcuni casi di impotenza e l'assunzione degli inibitori di pompa protonica (link farmacovigilanza)

Come vedi c'è ne per tutti! e per tutti gli organi.. Spesso silenziosa ma costantemete gli inibitori di pompa protonica danneggiano ogni nostro organo vitale.

Anche chi non ha nessuna competenza in medicina si rende conto della gravità e delle conseguenze per la salute dovute all'utilizzo di questi farmaci.

La verità è pertanto chiara, bisogna prestare molta attenzione agli inibitori di pompa protonica.

Sono farmaci che interferiscono con tutti gli organi perché squilibrano la digestione. Da una completa digestione e dal buon assorbimento dei nutrienti dipende una buona salute. Inoltre le infezione e infiammazioni a livello intestinale si propagano in ogni angolo del corpo.

L’intestino è per il corpo come la radice per una pianta, una radice malata ammala tutto l’albero, lo stesso vale dell’intestino col nostro corpo.

Spesso i farmaci inibitori di pompa sono anche detti gastroprotettori, questo aggettivo può trarre in inganno.

In realtà gli inibitori di pompa riducendo l’acidità limitano i danni alla stomaco dovuti all'azione di altri farmaci, in particolare degli antiinfiammatori (fans e acido acetilsalicilico).

Gli antiinfiammatori infatti per una proprietà specifica riducono la produzione del muco protettivo che lo stomaco utilizza per difendersi dall’acido gastrico.

Pertanto l’utilizzo degli inibitori di pompa protonica è giustificato contestualmente a quello degli antinfiammatori, ma è chiaro che per quanto possibile gli antiinfiammatori e quindi anche gli inibitori di pompa dovrebbero essere assunti per il minor tempo possibile. Gli inibitori di pompa sono anche indicati per le ulcere gastriche e altri problemi di salute per i quali non possono essere utilizzate alternative differenti.

bilancia con un lato piano di medicine l'altro con frutta

Inibitori di Pompa Protonica e reflusso: esistono alternative naturali?

Credo sia ormai chiaro che troppo spesso i farmaci inibitori di pompa sono prescritti con leggerezza senza prima accertarsi dalla reali causa alla base del reflusso gastrico e di quale possono essere i rimedi naturali e i cambiamenti allo stile di vita sicuri ed efficaci per risolvere il reflusso ed altri problemi di stomaco inclusa la gastrite.

Molte persone, inconsapevoli, compra questi farmaci in farmacia spesso senza neanche una prescrizione medica, le tiene a casa e le assume quotidianamente con tranquillità senza essere consapevoli dei problemi di salute a cui va incontro ne al fatto che tamponando i sintomi non si risolvono MAI i problemi alla base del reflusso.

Anche io quando ancora non avevo studiato a fondo l’apparato digestivo ed individuato un percorso di guarigione naturale, ho purtroppo utilizzato questi farmaci con delle conseguenze peggiori rispetto ai sintomi del reflusso. Sono riuscito appena in tempo a fermarmi e cambiare totalmente strategia.

Infatti il reflusso si elimina velocemente eliminando la cause alla base e con uno stile di vita adeguato. Le conseguenze dei farmaci se diventano croniche possono essere irrecuperabili!

Si finisce ad utilizzare i farmaci antiacido anche perché individuare quali sono le correzioni necessarie allo stile di vita(soprattutto a livello alimentare) e i rimedi naturali efficaci non è per niente semplice. Su internet possiamo trovare mille consigli ma nessuno è totalmente sufficiente per eliminare il reflusso in maniera definitiva.

Cosa ci serve sapere per eliminare il reflusso gastrico?

Leggi un documento con 3 TEST casalinghi utili per valutare le condizioni del tuo stomaco e 2 studi scientifici determinanti per individuare la dieta più adatta al tuo stato di salute e risolvere il reflusso definitivamente 

Ma quali sono le cause del reflusso e quale potrebbe essere un inibitore di pompa naturale?

La verità è che ci illudiamo che tutto dipendi da un eccesso di acidità. Questa nella maggior parte dei casi è una convinzione errata dovuta al fatto che percepiamo un senso di acido e che con degli antiacidi sembra che il reflusso diminuisca.

La sensazione di acidità alla bocca dipende non da una eccessiva acidità ma dal fatto che lo stomaco ha perso l’equilibrio, produce acido quando non dovrebbe (anche fuori dalla digestione) inoltre il cardias è incontinente e non riesce a chiudere l’orifizio che isola lo stomaco dell’esofago permettendo pertanto la risalita dei liquidi acidi dallo stomaco.

Alla base del reflusso vi è spesso una debole capacità digestiva e molto spesso soprattutto negli anziani una scarsa produzione di acido cloridrico/ipocloridria.

Cause reflusso gastroesofageo:

  • disbiosi (alterato equilibrio del micro bioma o flora intestinale);
  • infezioni dovute a funghi o parassiti;
  • intolleranze alimentari;
  • più raramente dei problemi, anatomici come l’ernia iatale o alla colonna vertebrale;
  • carente produzione enzimatica;
  • diminuita produzione di bile da parte del fegato;
  • ipocloridria (carenza di acido cloridrico);
  • funzionamento alterato della valvola tra stomaco ed esofago (cardias);
  • altre

Tutti i fattori alla base del reflusso derivano e sono alimentati da:

  • dieta inappropriata(aspetto centrale del problema);
  • alimentazione inadeguata e innaturale;
  • utilizzo di farmaci tra cui gli stessi antiacidi, gli antibiotici ed altri;
  • stile di vita (movimento, respirazione, ed altri fattori);
  • eccessivo consumo di stimolanti (caffè, fumo etc).
  • stress, tensione nervosa.

E’ chiaro che sopprimere la produzione di acido dello stomaco tende a peggiorare i problemi alla base del reflusso.

Non dobbiamo cercare quindi nessun inibitore di pompa naturale, ma un percorso naturale e completo per liberarci dal reflusso e restare in salute.

Non esiste un singolo rimedio miracoloso ma un percorso completo che funziona. Solamente riequilibrando e rinforzando l’apparato digestivo e risolvendo i problemi che stanno alla base del reflusso possiamo guadagnarci il nostro obbiettivo, cioè la risoluzione del reflusso, la salute e il benessere definitivo che desideriamo e meritiamo.

E' necessario fare "un reset del sistema", anziché aggiungere sostanze chimiche fare in modo che il copro possa ristabilirsi disintossicarsi e riprendere la naturale capacità di gestire il cibo.

Non possiamo di certo illuderci che con una pillolina quotidiana potremmo stare bene e dormire sonni tranquilli.

stomaco sano

E' importante essere consapevoli che se assumiamo questi farmaci ogni giorno arrechiamo danno al nostro organismo ed è pertanto urgente trovare la soluzione naturale al reflusso e smettere il prima possibile di utilizzare le medicine.

Sarebbe molto meglio non utilizzare mai gli inibitori di pompa protonica per il reflusso gastrico, ma al massimo dovrebbero essere assunti al minimo dosaggio e solo per alcune settimane, nel contempo è urgente predisporre le contromisure naturali di risanamento adeguate, congiuntamente ad una alimentazione idonea.

Se non lo fanno i medici e le medicine dobbiamo essere noi a prendere in mano la nostra salute e trovare il sistema per stare bene.

Il reflusso come l’ho risolto io è un problema di cui tutti possiamo liberarci, chiaramente è necessario conoscere quali sono le pratiche e le scelte migliori ed applicarle, adattandole ad ogni specifica situazione.

Sappiamo però che non è cosi semplice risolvere il reflusso con rimedi naturali e molto spesso si fallisce e per questo, stanchi, ci si rivolge ai farmaci. Infatti i rimedi naturali per il reflusso gastrico funzionano solo se integrati in un sistema completo.

Un sistema adeguato alle esigenze specifiche di ogni persona che segua un percorso basato sulle seguenti 3 fasi:

  • RESET - valutazione delle cause alla base del reflusso (intolleranze, disbiosi, eccessiva presenza di candida, eccessiva o carente produzione di acido da parte dello stomaco, stato generale dell’organismo) - disintossicazione ed eliminazione dei sintomi;
  • RIPROGRAMMAZIONE - riadattamento al cibo e ripristino della naturale capacità digestiva.
  • ROUTIN - definizione della dieta antireflusso e dello stile di vita quotidiano in grado di prevenire la ricomparsa della gastrite e del reflusso.


Se si applicano le giuste strategie non è necessario limitare l'alimentazione a pochi alimenti, se si diventa consapevoli delle caratteristiche di una alimentazione sana e anti reflusso, si può conciliare il gusto per il buon cibo con la buona salute :-).

Il tuo obbiettivo deve essere quello di risolvere il reflusso definitivamente, in modo che non torni mai più, senza essere schiavo di farmaci pericolosi e che vanno presi a vita.

Gli studi scientifici, come la mia esperienza e quella di tanti altri, dimostrano che risolvere il reflusso in maniera naturale è possibile. Al contrario se ci culliamo e rimandiamo nel cercare la via più sana per la salute magari pensando che assumere "una pillolina" non possa farci poi tanto male, rischiamo seriamente di subire danni seri ed irreparabili.

Se hai domande puoi farle nei commenti in fondo alla pagina.

Alla tua buona digestione!

 

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