Soffri di reflusso gastroesofageo? Ecco come riconoscerne i sintomi 

 Maggio 25, 2023

By  Salvo

Quasi una persona adulta su tre soffre di reflusso gastroesofageo. Se anche tu sei tra questi, avrai notato che i sintomi sono piuttosto comuni e che non è facile distinguerli da quelli di altri disturbi gastrointestinali.

Il reflusso gastrico consiste sostanzialmente in una risalita anomala del contenuto dello stomaco nell’esofago. Il contenuto dello stomaco ha una tipica natura acida, che ha effetti irritativi e lesivi nei confronti della superficie interna dell’esofago e delle strutture superiori (laringe, faringe, corde vocali).

Entro certi limiti, sentire un leggero reflusso dopo pasti abbondanti è normale, ma la quantità di acido che risale nell’esofago dovrebbe rimanere limitata.

Quando si verificano episodi frequenti, anche a stomaco apparentemente vuoto, più di due volte a settimana e con copiosa quantità di contenuto che risale, significa che è in corso una condizione nota come malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE.

In questo articolo ti spiegheremo come riconoscerne i sintomi, per escludere malattie più gravi e procedere tempestivamente alla cura. Continua a leggere per saperne di più!

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Quali sono i sintomi da reflusso gastrico

I sintomi del reflusso gastroesofageo possono variare da persona a persona e possono anche essere influenzati dalla condizione di salute generale.

Tendenzialmente possono presentarsi in qualsiasi momento della giornata, ma alcuni sono più comuni in determinati momenti. Ad esempio, il rigurgito acido è più frequente dopo i pasti, quando il contenuto dello stomaco è più abbondante. La tosse è più frequente nelle ore notturne poiché, quando si è sdraiati, il reflusso acido può risalire più facilmente nell'esofago, causando irritazione e infiammazione della gola.

È importante notare che i sintomi del reflusso gastroesofageo possono essere indotti anche da altre patologie, come l'ulcera peptica o la sindrome dell'intestino irritabile: quando esiste questo sospetto, è necessario consultare il proprio medico per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Per analizzare nel dettaglio la sintomatologia del reflusso gastrico, è utile distinguere tra sintomi tipici e sintomi atipici.

Sintomi tipici

I sintomi tipici sono quelli che si presentano nella maggior parte dei pazienti affetti dalla malattia: il rigurgito acido, il bruciore di stomaco e il dolore toracico. Sono tutti sintomi che possono manifestarsi in modo occasionale oppure cronico. Se uno o più di essi si presenta più di due volte alla settimana per diverse settimane, la causa potrebbe essere il reflusso gastroesofageo.

  • Rigurgito acido. Si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago e nella gola, causando una sensazione di bruciore o di acido in bocca. Il sintomo può presentarsi in qualsiasi momento della giornata, ma è più comune dopo i pasti o quando si è coricati. Il rigurgito acido può avere un impatto spiacevole sulla qualità di vita, poiché causa disagio e fastidio. Inoltre, nel corso del tempo può provocare danni all'esofago, aumentando il rischio di ulcere esofagee, stenosi esofagea o esofagite.
  • Bruciore di stomaco. Più correttamente detta pirosi retrosternale, è una sensazione di bruciore o di calore che si avverte nella parte alta dell’addome e che può risalire fino alla gola. Alcuni alimenti e bevande, come i cibi grassi e piccanti, il cioccolato, la menta, l'alcool e il caffè possono aggravare il disturbo, poiché hanno un effetto irritante per l'esofago e il tratto gastrointestinale.
  • Dolore toracico. Si verifica quando il rigurgito acido irrita l'esofago causando una sensazione dolorosa a livello del petto, ovvero nella regione anatomica che corrisponde alla parte anteriore del torace. Il sintomo può essere descritto come un dolore bruciante o pressante, che può irradiarsi anche alla schiena o al collo. Il dolore toracico può essere confuso con il dolore cardiaco, poiché può essere simile a quello causato da un infarto del miocardio. Tuttavia, il dolore toracico causato dal reflusso gastroesofageo è spesso meno intenso e si verifica dopo i pasti o quando si è coricati.

Sintomi atipici

I sintomi atipici del reflusso gastro esofageo, che si presentano solo in una minoranza di pazienti, includono: mal di gola, disfagia, raucedine, singhiozzo, tosse, alitosi, gonfiore addominale, eruttazione, infiammazione delle gengive ed erosione dello smalto dentale, dispnea, laringospasmo.

  • Mal di gola. Irritazione dolorosa che si avverte nella parte posteriore della gola e che spesso si aggrava durante la deglutizione. Il sintomo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell'esofago e nella gola, irritando i tessuti della zona.
  • Disfagia. Disturbo della deglutizione, che si manifesta con la sensazione di avere un nodo alla gola e con la difficoltà o l’incapacità di deglutire correttamente. La disfagia può essere classificata in due tipi: orofaringea ed esofagea. La disfagia orofaringea riguarda la difficoltà o l'incapacità di deglutire il cibo o il liquido e di farlo transitare dalla bocca alla faringe, mentre la disfagia esofagea riguarda la difficoltà o l'incapacità di far passare il cibo o il liquido dall'esofago allo stomaco. La disfagia da reflusso gastroesofageo può essere di entrambi i tipi, ma la più comune è quella esofagea, poiché il rigurgito acido può irritare l'esofago e causare infiammazione e cicatrici che possono restringere l'apertura dell'esofago e causare difficoltà nella deglutizione. 
  • Raucedine. Condizione in cui la voce diventa rauca, aspra o debole. In caso di reflusso gastroesofageo, è dovuta all’infiammazione della laringe e all’irritazione delle corde vocali.
  • Singhiozzo. Fenomeno involontario che si verifica quando il diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome, si contrae in modo anomalo. Questo movimento fa sì che l’aria venga aspirata rapidamente nei polmoni e che la glottide si chiuda improvvisamente, producendo il caratteristico suono del singhiozzo.
  • Tosse. È dovuta all’irritazione della gola e delle vie respiratorie superiori a causa del reflusso acido. Si tratta di una tosse secca, cioè non produttiva, il che significa che non viene espulso alcun muco o catarro. La tosse da reflusso gastroesofageo può essere anche persistente, ovvero può durare per settimane o mesi e non scompare facilmente. La tosse da reflusso gastroesofageo può essere più intensa di notte, poiché la posizione supina può favorire il reflusso di acido gastrico nell'esofago. Inoltre, durante la notte, la produzione di saliva diminuisce, il che può aumentare l'irritazione dell'esofago e la tosse.
  • Alitosi. Si manifesta quando il contenuto acido dello stomaco risale nell'esofago e nella gola, causando un odore sgradevole in bocca (alito cattivo). Da notare che il reflusso gastroesofageo può provocare anche altri sintomi che a loro volta contribuiscono all'alitosi, come l'infiammazione delle tonsille o della gola, la disbiosi intestinale (compromissione dell’equilibrio tra batteri buoni e cattivi presenti nell’intestino) o la ridotta produzione di saliva, che può causare la proliferazione dei batteri nella bocca. 
  • Gonfiore addominale. Sensazione di tensione, pienezza o pressione nell’addome, che può essere accompagnata da un aumento di volume dell’addome stesso. Il reflusso gastroesofageo può causare il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore (muscolo che separa lo stomaco dall'esofago), consentendo all'aria di entrare nello stomaco e causando il gonfiore addominale. Inoltre, il reflusso gastroesofageo può provocare la produzione di gas nell'intestino, altra condizione che favorisce il gonfiore addominale.
  • Eruttazione. Consiste nell’emissione attraverso la bocca di aria o gas presenti nello stomaco. L'eruttazione può essere un normale processo fisiologico, ma anche il sintomo di disturbi come il reflusso gastroesofageo.
  • Infiammazione delle gengive ed erosione dello smalto dentale. Quando il contenuto acido dello stomaco risale nell'esofago e nella gola, il rigurgito acido che ne deriva può danneggiare lo smalto dei denti e causare la carie. Inoltre, l'acidità del contenuto gastrico può irritare le gengive e provocare l'infiammazione e il sanguinamento delle stesse, portando anche alla perdita di tessuto gengivale e alla formazione di tasche parodontali.
  • Dispnea. Sensazione di mancanza d’aria o di respiro affannoso, come se l'aria non fosse sufficiente per riempire i polmoni, o sensazione di oppressione al petto con conseguente difficoltà respiratoria. La dispnea da reflusso gastroesofageo si manifesta quando il contenuto acido dello stomaco, che risale nell'esofago e nella gola, irrita la mucosa e causa l'infiammazione delle vie respiratorie superiori. Inoltre, in alcune persone il reflusso gastroesofageo può causare la broncocostrizione, una condizione in cui le vie respiratorie si restringono provocando la dispnea.
  • Laringospasmo. Condizione in cui i muscoli della laringe si contraggono in modo improvviso e involontario, causando la chiusura temporanea delle vie respiratorie. Questo provoca una sensazione di mancanza di aria e di difficoltà a respirare. Il laringospasmo può essere provocato dal reflusso gastroesofageo, quando il contenuto acido dello stomaco risale nell'esofago e nella gola, irritando le vie respiratorie e causando la contrazione dei muscoli della laringe.

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Associazione tra reflusso gastroesofageo e sintomi asmatici

Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, "la malattia da reflusso gastroesofageo può peggiorare i sintomi dell’asma nei soggetti predisposti".

Esiste infatti un'associazione tra reflusso gastroesofageo e asma, in quanto il reflusso di acido dallo stomaco nell'esofago e nella gola può irritare le vie respiratorie e peggiorare i sintomi dell'asma.

In particolare, il reflusso di acido può causare la broncocostrizione, una condizione in cui le vie respiratorie si restringono causando difficoltà respiratoria. Inoltre, l'infiammazione delle vie respiratorie superiori causata dal reflusso gastroesofageo può aumentare la produzione di muco e peggiorare la funzione polmonare.

Per contro, il trattamento del reflusso gastroesofageo può aiutare a migliorare i sintomi dell'asma, in quanto riduce l'irritazione delle vie respiratorie superiori e previene la broncocostrizione.

Livello di gravità dei sintomi

Il reflusso gastroesofageo può essere classificato in base alla gravità dei sintomi e alla loro frequenza. I livelli di gravità sono tre: lieve, moderato e grave.

  • In caso di reflusso lieve, i sintomi si verificano occasionalmente (in media una volta alla settimana) e non influenzano in modo significativo la qualità della vita.
  • In caso di reflusso moderato, i sintomi si verificano più frequentemente (due o più volte alla settimana) e possono influenzare la qualità della vita, interferendo con le attività quotidiane come il sonno e la dieta.
  • In caso di reflusso grave, i sintomi si manifestano quotidianamente o anche più volte al giorno e possono causare complicazioni come l'infiammazione dell'esofago (esofagite), le ulcere dell'esofago (esofagite erosiva), il restringimento dell'esofago (stenosi esofagea) e l’alterazione delle cellule dell'esofago, che potrebbero nel tempo diventare cancerose.

Il trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo dipende dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di eventuali complicazioni. Inoltre, alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a ridurre i sintomi: ad esempio, evitare i cibi irritanti, non mangiare troppo prima di coricarsi, perdere peso se necessario e praticare regolarmente attività fisica.

Riconoscere i sintomi per favorire una corretta diagnosi

La diagnosi di reflusso gastroesofageo si basa sulla raccolta dei sintomi e sulla risposta a un breve ciclo di terapia con inibitori di pompa protonica (PPI test). Risulta quindi molto importante prestare attenzione ai sintomi del proprio disturbo.

Il ricorso a esami più specifici avviene soltanto in determinate circostanze, come quando i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo sono persistenti, severi e insoliti.

Tra i test di approfondimento che possono servire a formulare una diagnosi corretta di malattia da reflusso gastroesofageo rientrano:

  • L’esofago-gastroduodenoscopia, detta più semplicemente gastroscopia
  • L’esame radiologico dell’apparato digerente con mezzo di contrasto al solfato di bario
  • La manometria esofagea
  • La pH-metria esofagea delle 24 ore o pH-metria 24 ore dell’esofago
  • Gli esami del sangue.

Conclusione

Il reflusso gastroesofageo è una condizione comune che si verifica quando il contenuto dello stomaco risale nell'esofago, causando bruciore di stomaco, rigurgito acido, nausea e altri sintomi spiacevoli.

Riconoscere i sintomi del reflusso gastroesofageo è fondamentale per una diagnosi precoce e un trattamento efficace

Inoltre, è importante capire che il reflusso gastroesofageo può portare a complicanze a lungo termine, come l'infiammazione dell'esofago o la formazione di ulcere. Quindi, non ignorare i sintomi e agisci tempestivamente per prevenire potenziali conseguenze negative per la tua salute.

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Se hai domande puoi farle nei commenti in fondo alla pagina.

Alla tua buona salute!

Salvo

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