Reflusso gastroesofageo. Il nemico invisibile del tuo stomaco 

 Maggio 27, 2023

By  Salvo

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo digestivo molto comune, che può colpire chiunque, indipendentemente dall'età o dal sesso. Spesso viene sottovalutato, ma in realtà può causare sintomi fastidiosi come bruciore di stomaco, rigurgito acido e dolore toracico, che possono influire negativamente sulla qualità della vita.

Se anche tu ne soffri, in questo articolo troverai utili informazioni sulle caratteristiche del reflusso gastroesofageo, sui fattori di rischio che potrebbero favorire lo sviluppo della malattia, sui rimedi naturali da adottare per gestirlo e vivere una vita sana e confortevole, sui vantaggi e gli svantaggi delle terapie farmacologiche.

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Il reflusso gastroesofageo: sintomi, cause e trattamento

Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui il contenuto dello stomaco risale nell'esofago, causando una sensazione di bruciore e fastidio nella zona del petto e della gola.

I sintomi più comuni includono bruciore di stomaco, rigurgito acido, tosse cronica e difficoltà nella deglutizione. Per conoscere meglio tutti i sintomi leggi questo articolo 

Le cause dirette del reflusso gastroesofageo sono sostanzialmente l’indebolimento del muscolo del cardias, l'anomalia dello sfintere esofageo inferiore, l'eccessiva produzione di acido gastrico e l'ernia iatale. Per approfondire l’argomento leggi questo articolo 

Esistono anche alcuni fattori di rischio, vale a dire condizioni o abitudini che possono aumentare la probabilità di sviluppare la malattia: tra questi l'obesità, la gravidanza, la dieta, lo stile di vita, la presenza di un'ernia iatale.

La diagnosi del reflusso gastroesofageo viene effettuata da un medico mediante l'analisi dei sintomi e l'esecuzione di esami come l'endoscopia e la pH-metria esofagea.

Il trattamento del reflusso gastroesofageo prevede innanzitutto l’adozione di uno stile di vita sano e l’utilizzo di alcuni efficaci rimedi naturali. Esistono anche terapie farmacologiche, che tuttavia presentano sia vantaggi sia svantaggi, mentre nei casi più gravi si può ricorrere ad interventi chirurgici.

Come funziona il sistema digestivo e cosa provoca il reflusso gastroesofageo

Il sistema digestivo è un complesso meccanismo attraverso il quale il nostro corpo scompone gli alimenti in sostanze nutritive che possono essere assorbite e utilizzate per le funzioni corporee.

Il processo inizia in bocca, dove i denti triturano il cibo e le ghiandole salivari iniziano a produrre enzimi digestivi. Il cibo viene poi spinto nell'esofago, attraversa il muscolo del cardias ed entra nello stomaco. Qui l'acido cloridrico e gli enzimi digestivi lo scompongono in parti più piccole.

Il cibo digerito lascia lo stomaco ed entra nell'intestino tenue, dove gli enzimi pancreatici e biliari lo scompongono ulteriormente in nutrienti più piccoli. Questi nutrienti vengono poi assorbiti attraverso le pareti dell'intestino tenue e trasportati dal sangue a tutte le parti del corpo.

Infine, il cibo non digerito passa nell'intestino crasso e viene eliminato dal corpo come rifiuto.

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto dello stomaco risale nell'esofago. Ciò può accadere quando il muscolo del cardias non funziona correttamente.

Il cardias è situato alla base dell'esofago e funge da valvola per impedire il reflusso del contenuto dello stomaco nell'esofago. Normalmente, il cardias si apre per consentire al cibo di passare dallo stomaco all'intestino tenue, ma si chiude per impedire il reflusso dell'acido gastrico e degli alimenti indigesti nell'esofago. 

Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il muscolo del cardias non riesce a chiudersi completamente. Ciò consente al contenuto dello stomaco di risalire nell'esofago, causando bruciore di stomaco, dolore al petto e altri sintomi.

I fattori di rischio associati al reflusso gastroesofageo

Esistono diverse condizioni che possono influire negativamente sul corretto funzionamento del muscolo del cardias, aumentando la probabilità di sviluppare il reflusso gastroesofageo.

Ridurre o eliminare tali fattori di rischio può aiutare a prevenire lo sviluppo del disturbo o a gestirne i sintomi.
  • Obesità. L'eccesso di peso può esercitare una pressione sull'addome, spingendo il contenuto dello stomaco verso l'esofago e interferendo con la funzione del muscolo del cardias. Inoltre, l'obesità può aumentare la produzione di acido nello stomaco e, di conseguenza, il rischio di reflusso. 
  • Eccesso di alcol. L'alcol può irritare la mucosa dell'esofago, causando un aumento della produzione di acido nello stomaco. Inoltre, l'alcol può rilassare il muscolo del cardias, compromettendo la sua funzione di impedire il reflusso del contenuto gastrico nell'esofago. Il consumo eccessivo di alcol può anche aumentare il rischio di sviluppare una malattia dell'esofago chiamata esofagite da reflusso, che è causata dall'infiammazione cronica dell'esofago a causa del reflusso acido. 
  • Fumo. Il fumo di sigaretta è noto per causare una vasta gamma di problemi di salute, tra cui il reflusso gastroesofageo. Il fumo può indebolire il muscolo del cardias, che separa lo stomaco dall'esofago e impedisce il reflusso del contenuto gastrico nell'esofago, e può aumentare la produzione di acido nello stomaco, peggiorando la situazione. Il fumo può anche compromettere la capacità dell'organismo di riparare i tessuti danneggiati, compresi quelli dell'esofago, aumentando il rischio di sviluppare complicanze come l'ulcera esofagea. 
  • Farmaci. Gli antinfiammatori non steroidei (FANS), utilizzati per ridurre il dolore, l'infiammazione e la febbre, così come i bifosfonati, utilizzati per il trattamento dell'osteoporosi e di altre condizioni ossee, possono irritare la mucosa dell'esofago e accrescere la produzione di acido nello stomaco, aumentando il rischio di reflusso gastroesofageo. I farmaci per il trattamento della pressione alta, noti come inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (ARB), possono causare il reflusso gastroesofageo come effetto collaterale. Questi farmaci possono rilassare il muscolo del cardias e aumentare la produzione di acido nello stomaco. 

L’importanza di adottare uno stile di vita attivo e sano

Il reflusso gastroesofageo può essere prevenuto o ridotto seguendo uno stile di vita attivo e sano. Ecco i comportanti da adottare.

  • Tenere sotto controllo il peso. L’eccesso di peso, in particolare il grasso addominale, può esercitare una pressione sull'apparato digerente, causando il reflusso del contenuto gastrico nell'esofago. È importante tenere sotto controllo il peso attraverso una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo. In genere, si consiglia di mantenere un indice di massa corporea (BMI) tra 18,5 e 24,9 per ridurre il rischio di reflusso gastroesofageo e altri problemi di salute.
  • Fare regolarmente esercizio fisico. L’esercizio fisico regolare (soprattutto camminare, nuotare, praticare yoga o pilates) può aiutare a prevenire il reflusso gastroesofageo contrastando l’aumento di peso e migliorando la digestione.
  • Ridurre lo stress. Lo stress può aumentare il rischio di reflusso. Attività come la meditazione, lo yoga o la terapia cognitivo-comportamentale possono favorire la prevenzione.
  • Dormire a sufficienza. La mancanza di sonno può aumentare il rischio di reflusso gastroesofageo. Dormire almeno 7-8 ore ogni notte può aiutare a prevenire il reflusso, migliorando la salute generale e la digestione.

Come gestire il reflusso gastroesofageo con rimedi naturali

In aggiunta allo stile di vita sano, esistono diversi rimedi naturali che possono alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

  • Alimentazione corretta. L'alimentazione è il primo e più importante rimedio naturale per la risoluzione del reflusso. Si raccomanda di evitare cibi grassi, piccanti o acidi e di scegliere cibi a basso contenuto di grassi e alto contenuto di fibre (frutta e verdura, cereali integrali, semi, noci, legumi). È altrettanto importante evitare o ridurre il consumo di bevande alcoliche e prediligere invece acqua e liquidi sani. Ci sono inoltre alcune abitudini da evitare, perché possono aumentare la pressione nell'addome e interferire con la funzione del cardias: mangiare troppo o troppo velocemente, bere troppi liquidi durante i pasti, mangiare prima di andare a letto o sdraiarsi subito dopo aver mangiato.
  • Zenzero. Il gingerolo presente nello zenzero può aiutare a ridurre l'infiammazione dell'esofago. Si può consumare sotto forma di tè o aggiungerlo alle proprie ricette.
  • Miele. Può aiutare a rivestire l'esofago e ridurne l'infiammazione. Si può consumare direttamente o aggiunto al tè.
  • Aloe vera. Il gel di aloe vera può aiutare a ridurre l'infiammazione dell'esofago. Si può consumare sotto forma di succo o aggiunto alle proprie ricette. 

Cibi che aiutano a prevenire o ridurre i sintomi

Ecco alcuni alimenti che possono favorire la prevenzione o la riduzione dei sintomi del reflusso gastroesofageo.

  • Frutta e verdura. Spinaci, broccoli, cavolfiore, carote, patate dolci, banane, meloni, mele e pere sono alimenti alcalini, cioè poveri di grassi saturi e zuccheri raffinati che possono aumentare l’acidità dello stomaco. Inoltre, sono ricchi di fibre e di nutrienti, come vitamine e minerali. Le verdure a foglia verde come spinaci e broccoli sono anche antiossidanti e risultano quindi molto efficaci nella dieta anti-reflusso.
  • Cibi integrali. Oltre ad essere ricchi di fibre, tendono ad essere digeriti più lentamente rispetto ai cibi raffinati e quindi possono migliorare la digestione.
  • Proteine magre. Alimenti come il pollo, il pesce e il tofu sono una buona scelta per chi soffre di reflusso gastroesofageo, in quanto tendono ad essere digeriti più facilmente rispetto a quelli che contengono proteine grasse, come la carne rossa.
  • Noci e semi. Sono ricchi di fibre, proteine, vitamine e minerali e tendono a essere digeriti più lentamente rispetto ad altri alimenti.
  • Alimenti fermentati. Il kefir, i crauti e il miso sono ricchi di probiotici, che sono batteri benefici per la salute dell'intestino, contrastandone l'infiammazione.

Per approfondire l’argomento, leggi questo articolo 

Cibi e bevande da evitare

Alcuni cibi e bevande sono da evitare o quantomeno limitare, perché possono aumentare la frequenza o la gravità dei sintomi del reflusso gastroesofageo.

  • Cibi grassi. I cibi fritti e gli alimenti ricchi di grassi possono rallentare la digestione e aumentare il tempo di permanenza del cibo nello stomaco.
  • Bevande gassate. Le bevande gassate, la birra, lo champagne e altre bevande alcoliche effervescenti possono aumentare la pressione nell'addome.
  • Caffè e tè, agrumi, cibi acidi e piccantiPossono aumentare la produzione di acido nello stomaco e irritare l'esofago. È meglio limitarne il consumo e optare per alternative meno irritanti, come tisane o bevande a base di erbe.
  • Cioccolato. Può rilassare il muscolo del cardias e aumentare la produzione di acido nello stomaco.

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Terapie farmacologiche: vantaggi e svantaggi

Spesso vengono utilizzate terapie farmacologiche per ridurre i sintomi del reflusso gastroesofageo e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Ogni farmaco presenta tuttavia sia vantaggi, sia svantaggi (a breve o a lungo termine), quindi la scelta di affidarsi ad una terapia farmacologica dovrebbe essere valutata con molta attenzione, basandosi sulla gravità dei sintomi, sulla risposta individuale al trattamento e sulla presenza di eventuali patologie o fattori di rischio.

Ecco le principali categorie di farmaci utilizzati per contrastare il reflusso gastrico.

  • Inibitori della pompa protonica. Riducono l'acidità dello stomaco e sono efficaci nella guarigione delle lesioni esofagee, ma possono causare alcuni effetti collaterali, come mal di testa, nausea, diarrea e aumento del rischio di infezioni. Inoltre, l'uso a lungo termine degli IPP è stato associato a un aumentato rischio di fratture ossee, carenza di vitamina B12 e insufficienza renale. Per approfondire l’argomento leggi questo articolo 
  • Antiacidi. Neutralizzano l'acido nello stomaco e sono generalmente sicuri e ben tollerati, ma possono causare diarrea o costipazione, flatulenza e nausea. Inoltre non prevengono il reflusso gastroesofageo, quindi devono essere assunti regolarmente per mantenere l'effetto.
  • Antagonisti del recettore H2. Riducono la produzione di acido nello stomaco e sono generalmente ben tollerati, ma possono causare mal di testa, diarrea, nausea e vomito. Inoltre, la loro efficacia è inferiore q quella degli IPP.
  • Procinetici. Migliorano il movimento dell'intestino, ma possono causare effetti collaterali come mal di testa, diarrea, nausea, vomito e aumento del rischio di depressione. Inoltre, alcuni procinetici sono stati associati a gravi effetti collaterali, come disordini del ritmo cardiaco, pertanto non sono raccomandati per l'uso a lungo termine.

Conclusione

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo comune che può colpire chiunque, indipendentemente dall'età o dal sesso. Le cause sono molteplici, tra cui la dieta, lo stile di vita, la gravidanza e alcune patologie.

Adottare uno stile di vita sano, che comprenda una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, gestione dello stress e controllo del peso, e applicare con attenzione alcuni rimedi naturali può aiutare a ridurre sensibilmente i sintomi del reflusso gastroesofageo e a prevenire spiacevoli complicazioni.

Per risolvere in modo definitivo il reflusso gastroesofageo, ti consiglio di seguire il percorso di guarigione che ho messo a punto grazie alla mia personale esperienza e alle mie ricerche: un percorso naturale strutturato in 3 fasi, basato sull’alimentazione e sullo stile di vita, che propone rimedi antireflusso testati con successo e personalizzabili secondo le tue esigenze e il tuo stato di salute. 

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Se hai domande puoi farle nei commenti in fondo alla pagina.

Alla tua buona digestione!

Salvo

Salvo


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